Cantine lacustri

Una grande sfida, un incrocio tra biodiversità ed innovazione

La montagna genera le sorgenti, i fiumi scorrono e si fondono nei laghi, un equilibrio perfetto

La Vallecamonica, il fiume Oglio, il lago d’Iseo e d’Aviolo con il suo ghiacciaio sono l’equilibrio perfetto.

Fino al 2010 mai avrei pensato di produrre un vino spumante Metodo Classico, non era preventivato e non è stato voluto o meglio la casualità e la fortuna lo hanno voluto. Tutto è successo con l’opportunità di gestire il vigneto storico Ruk a Cividate Camuno.

La vigna risalente al secolo scorso, con piante secolari, molte a piede franco è composta da tutta la biodiversità che la Vallecamonica rappresenta; sono presenti più di 10 varietà diverse che nel corso degli anni sono state piantate. La bacca è rossa come da tradizione, i vitigni prettamente autoctoni, Ciass Negher, Baldamina, Valcamonec, Gratù e Hibebo o più conosciuti come Schiava, Ciliegiolo, Marzemino, Incrocio Terzi e Merlot tutti derivati da vecchi cloni oggi certamente difficili da reperire.
Capisco che queste uve potrebbero dare una base spumante unica, complessa e inimitabile.

Cantina naturale

Per necessità data da una cantina non adatta allo stoccaggio di metodo classico, ho intrapreso, con lo spumante Nautilus Crustorico, una sperimentazione subacquea unica e prima al mondo in acque lacustri per l’affinamento del metodo classico, a 40 metri nelle profondità del lago con temperatura e pressione costanti, buio totale.

Primo Lago – Nautilus CruStorico

Un progetto dove si incrociano biodiversità, sfida e innovazione.

Le vecchie vigne di ceppi storici, biotipi di varietà locali a bacca nera, sono impiantate a un’altitudine che varia tra i 300 e i 450 metri in località Ruk a Cividate Camuno.

Ogni bottiglia contiene una singola annata: la scelta di abbandonare il concetto di cuvée consente di apprezzare al meglio il gusto di un’unica vendemmia.

L’affinamento avviene in una cantina in fondo al lago per il mantenimento del vino a pressione costante, a bassa temperatura e in assenza di luce.
Questo consente di cedere il gusto dei lieviti al vino in maniera molto lenta.

Non vengono aggiunti zuccheri per esaltarne l’annata o la tipologia di uva.

Tutto il processo produttivo di questo particolare progetto è stato sempre realizzato con uno sguardo attento verso l’ambiente. Il nostro territorio ci è sempre stato a cuore prima ancora che le questioni ambientali diventassero argomento principe.

Da questa esperienza positiva nel 2016 è iniziato un nuovo progetto d’affinamento in quota con lo spumante metodo classico  Zero Estremo Adamadus, che viene fatto riposare a 10 mt. di profondità nel lago montano posto a 1930 mt. S.l.m. 

Lago in alta quota – Zero Estremo Adamadus

La nuova scomessa, i vitigni resistenti PIWI.

L’Adamadus è uno dei primi spumanti al mondo ad essere prodotto con vitigni PIWI, chiamati anche Superbio.

Questi sono resistenti sia al freddo che alle malattie fungine;

Necessitano di pochi trattamenti per ottenere uve a basso impatto ambientale, ecosostenibili che regalano vini puri, puliti e rispettosi della materia.

Ogni bottiglia contiene una singola annata.

Questo vino è affinato in montagna a condizioni estreme, riposando nel periodo invernale sotto uno spesso strato di ghiaccio che avvolge il lago in quota.

Una cantina naturale e sostenibile che favorisce una lenta evoluzione dei lieviti all’interno della bottiglia, garantendo una costante di temperatura e pressione dovuta alla combinazione tra altitudine e immersione.

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